Emissioni FCA
Il Mit risponde all’Ue: “Nessun software irregolare sulla 500X”
Continua il braccio di ferro tra Roma e Berlino sulla vicenda delle emissioni dei motori diesel FCA. Questa volta a farsi sentire è il ministero dei Trasporti italiano, che ha risposto alle accuse sollevate da Berlino sulla presunta presenza di software irregolari sulla 500X e su altri modelli del Gruppo italo-americano, ribadendo la propria collaborazione con le autorità europee e la conformità della 500X alle normative. “L’Italia sta lealmente collaborando con la commissione di mediazione dell’UE sulla Fiat 500X”, ha precisato il Mit in una nota. “Dai test sulle emissioni condotti sui veicoli FCA tutto risulta conforme”.
Il richiamo invocato dai tedeschi. La querelle tra Berlino e Roma era ripresa all’indomani delle accuse da parte dell’Epa sui motori 3.0 V6 di Jeep e Dodge, a seguito della richiesta di richiamo dei modelli Fiat 500X e Doblò e Jeep Renegade con motore 2.0 Multijet da parte del ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt. “Le autorità italiane sapevano da mesi che FCA, nell’opinione dei nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali”, aveva dichiarato Dobrindt in un’intervista alla Bild am Sonntag. “L’UE deve garantire il richiamo di quei modelli” (e non il ritiro, come hanno erroneamente riportato molte testate, ndr).
Le risposte alle richieste dell’UE. La polemica era stata poi alimentata anche dalla portavoce della Commissione europea per l’Industria, Lucia Caudet, che aveva dichiarato che l’Italia non ha ancora fornito tutte le informazioni richieste dall’Ue nel corso della mediazione tra i due Paesi. “L’Italia ha sempre puntualmente risposto alle richieste della Commissione UE”, scrive il Mit.
Verifiche condotte dal Mit. La nota del ministero ricostruisce le fasi della vicenda. “Nell’aprile e nel maggio 2016”, si legge, “a prescindere dalla campagna di prove avviata dal ministero dei Trasporti italiano sui veicoli Euro 5b coinvolti dal dieselgate Volkswagen, l’autorità di omologazione tedesca (Kba) ha chiesto con due lettere alla direzione generale della Motorizzazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una specifica verifica sulla conformità della Fiat 500X Euro 6 alle prescrizioni in materia di emissioni inquinanti. La Motorizzazione ha effettuato le necessarie verifiche e ha inviato una dettagliata relazione alle autorità tedesche, dalla quale si evince che la Fiat 500 X, a differenza di quanto sostenuto dalla Germania, è conforme alla normativa vigente. Sul veicolo non è stato riscontrato alcun sistema di manipolazione (defeat device) non ammesso dalla vigente normativa”.
Che cosa s’intende per defeat device. “Sulla base della norma vigente”, prosegue la nota, “si è in presenza di un defeat device vietato quando, riconoscendo il posizionamento del veicolo sul banco, il software interviene appositamente durante il ciclo Necd di omologazione per ridurre le emissioni. La strategia di controllo delle emissioni adottata da FCA non prevede lo spegnimento del sistema di ricircolo dei gas di scarico (Egr) decorsi 22 minuti di funzionamento del motore, come invece asserito dalla Kba, ma piuttosto la sua modulazione necessaria ai fini di protezione del motore contro i rischi di danneggiamento, ciò in piena compatibilità con l’art. 5.2 del regolamento 715/2007/CE”.
Nessun incontro disertato. Tutto questo è stato illustrato nel primo incontro di mediazione tra Italia e Germania, che si è tenuto a Bruxelles il 4 novembre. Riunione alla quale ne devono seguire altre. “Dire che l’Italia ha disdetto l’appuntamento, quando i due Paesi e la Commissione stanno solo cercando una data comune, è una ricostruzione perlomeno infondata”, conclude la nota. “Il Mit ha proposto date nei mesi di gennaio, febbraio e marzo ed è in attesa di conoscere la disponibilità da parte della Commissione e della controparte tedesca”. Le accuse mosse da Berlino non sono supportate, per ora, da test indipendenti condotti dall’UE. “Dalle nostre verifiche”, conclude il ministero, “non risulta che sia stato realizzato alcun test da parte dell’Ue sulle emissioni dei veicoli FCA”. L.C.
Postato su 18 gennaio